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CAPITOLO II – RUMORE

Tutti siamo preoccupati dal rumore. Delle volte queste preoccupazioni sono legittime, altre sono basate su miti, leggende e paura. Il rumore fa parte della nostra vita e non è per forza un aspetto negativo.

 

Il rumore è un avvisatore istantaneo dello stato di ciò che ci circonda. Ci accorgiamo molto velocemente che il condizionatore, la macchina o il nostro computer stanno funzionando male dal rumore che fanno. Una piccola variazione del loro suono abituale ci dice che qualcosa è diverso.

 

Il rumore inoltre ci protegge da pericoli: per esempio riusciamo a percepire l'auto che arriva anche se non la vediamo perché c'è nebbia. Le automobili elettriche non fanno rumore e diminuiscono l'inquinamento acustico delle città ma le rendono più pericolose: ci sono studi molto obiettivi che dimostrano che è molto più probabile essere investito da auto elettriche che da quelle tradizionali, perché non le sentiamo arrivare. Questo è un chiaro esempio della dualità del rumore in qualità di inquinante ed aspetto positivo.

 

Il bravo gestore della manutenzione di un impianto conosce bene l'utilità di fare un giro ogni tanto nella fabbrica. Il cervello umano è un computer formidabile ed è in grado di riconoscere piccole diversità nel rumore, percependo difetti delle macchine quando sono in fase iniziali, molto prima del manifestarsi del guasto.

 

I rumori di casa ci mantengono costantemente informati della situazione, dicendoci che il frigo è acceso, che i bambini giocano, che la lavatrice ha finito o che si è tappato lo scolo della vasca e l'acqua sta versandosi, ecc.

 

Abbassare il rumore per il puro scopo di avere livelli acustici bassi non è per forza una buona idea, bisogna farlo nella misura giusta. Ogni eccesso verrà penalizzato da costi elevati, da vantaggi inesistenti e dall'insorgere di problemi nuovi, dovuti al troppo silenzio.

 

D'altro canto, quando ci sono rumori preponderanti rispetto a tutti gli altri, accade più o meno lo stesso. si hanno "informazioni" soltanto su una delle sorgenti ma non sappiamo nulla delle altre.

 

La conclusione è che bisogna essere equilibrati quando si decide di ridurre il rumore, sia per i costi sia per l'utilità della bonifica.

 

A seconda dell'intensità e della durata, il rumore può arrecare danni fisici permanenti (sordità parziale o totale) o psicologici e fisiologici.

 

Esistono anche i danni non permanenti, i quali durano da qualche minuto fino a qualche giorno, dopo la fine del rumore. Quelli più comunic sono sono:

·      Mal di testa

·      Disorientamento

·      Stordimento

·      Impossibilità di concentrarsi

·      Irritabilità

·      Nausea

·      Inappetenza

·      Stanchezza

·      Insonnia

·      Mancanza di rendimento nel lavoro o nelle attività quotidiane

 

Questi sintomi possono essere appena percettibili o molto evidenti, a seconda della sensibilità della persona e dell'intensità del rumore. Insorgono a soglie molto variabili da persona a persona, ma in via di massima si può dire che:

 

·      Si manifestano quando i suoni disturbanti sono almeno 10 o 15 decibel più alti della soglia di rumore che la persona ritiene confortevole (questa soglia cambia molto da persona a persona).

·      Più è basso il livello generale di rumore, più bassa diventa la soglia alla quale il disturbo psicologico o fisiologico inizia a manifestarsi.

 

Per quanto riguarda il pericolo fisico permanente è conosciuta clinicamente la soglia di 85 decibel. Se il rumore dura meno di 8 ore ed ha un livello uguale o minore a 85 dB, non arreca danni fisici permanenti a persone sane. Può però generare i problemi psicologici e fisiologici di sopra.

 

I rumori più intensi di 85 decibel possono essere tollerati per periodi di tempo sempre più corti rispetto alle 8 ore, senza arrecare danni permanenti, secondo i valori della tabella di seguito:

Livello di rumore

Durata tollerabile

88 dB

4 ore

91 dB

2 ore

94 dB

1 ora

95 dB

45 minuti

105 dB

5 minuti

115 dB

30 secondi

120 dB

Soglia del dolore

130 dB

Rottura istantanea del timpano

 


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